Albarracín, un piccolo regno medievale ancora intatto

Ex capitale di uno dei regni Taifa (i regni nati nel secolo XI dalla dissoluzione del califfato arabo nella Spagna di allora), Albarracín ha conservato tutto il suo sapore islamico e medievale. Il suo centro storico è dichiarato di interesse culturale e patrimonio Unesco. Questo piccolo borgo di 1100 abitanti è nella provincia di Teruel, nella più famosa comunità di Aragona, e confina con la notissima Cuenca, una delle località leggendarie del romanzo di Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.
Che impressione appena si arriva!
Non appena arriverete alle propaggini della città, vi imbatterete inevitabilmente in un'imponente cinta muraria che culmina nel castello di El Andador, circondato dalla natura generosa della Sierra de Albarracín. Il muro fortificato corrisponde a tre diversi momenti di costruzione: l’Alcazar e la Torre del Andador corrispondono al X secolo, mentre nell’XI i re mori Taifa costruirono le mura che circondano il sobborgo di Engarrada. Finalmente, dopo la Reconquista, i re di Aragona eressero nuovi tratti di mura e la maggior parte dei forti e delle torri che sono state preservate. Ma il fascino travolgente del paese risiede soprattutto nella disposizione delle sue strade, adattate alla complicata topografia del terreno. Albarracín è un monumento nazionale dal 1961 e ha ricevuto la medaglia d’oro per il merito nelle belle arti!
Piccolo paesino, tantissimi monumenti e luoghi mozzafiato
La Chiesa di Santa Maria, la Cattedrale e il Palazzo Episcopale, giusto per citarne tre. Nel palazzo c'è una preziosa collezione di arazzi fiamminghi, rari e preziosi, per veri intenditori! Senza dimenticare che nel Parco Culturale di Albarracín sono presenti esempi di arte postpaleolitica di età compresa fra il 6000 e il 1000 a.C.
Se vi recherete in questa terra fuori dal tempo, oltre a smarrire l’identità moderna, potrete visitare il riparo del Prado Navazo, che fa parte del set Rock Art dell’Arco Mediterraneo della penisola iberica, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Può anche essere chiamato “Toricos de Navazo”: ampio quattro chilometri quadrati, al suo interno si possono ammirare incisioni e grandi figure bianche di animali. In particolare, sono rappresentate diverse immagini di tori isolati e successivamente sono state aggiunte alcune figure di arcieri realizzati nell'anno 7000-5000 a.C.
Ancora, ecco il Trebuchetpark de Albarracín, un parco tematico dedicato alla riproduzione di mezzi d’assedio utilizzati dagli eserciti per attaccare roccaforti: contiene pezzi che vanno dal IX secolo a.C. al XV secolo, coprendo diverse epoche come la neoassira, la greca, la romana, la bizantina, la musulmana, la cristiana e l’orientale.
Un paesaggio incantevole
Basta guardarsi attorno per cogliere l’ulteriore meraviglia di questa terra: nella Sierra ci sono fontane, sorgenti, lagune e sorgenti fluviali come il Tajo, il Guadalaviar, il Cabriel e altri fiumi più piccoli, capaci di assecondare la natura che crea cascate, stagni, laghetti. La locazione del comune è imbattibile per godere del turismo attivo: se poi siete amanti della pesca, il fiume Guadalaviar, che attraversa la città, è uno dei migliori corsi d’acqua per la pesca alla trota in Spagna! Nella riserva di Universal Montes è possibile cacciare cervi, cinghiali e selvaggina. Ci sono anche numerosi sentieri segnalati e percorsi per mountain bike. Potrete anche praticare canyoning, arrampicata, tiro con l’arco, equitazione e grazie al clima piovoso di questa zona, in autunno largo a una grande varietà di funghi!
Un viaggio da sogno, per chi cerca mete ben lontane dalla vita moderna di città: Albarracín!
di: Personal Dreamer