Il lavoro ha scelto te o sei tu ad aver scelto il lavoro?

Il lavoro che fai è proprio il tuo? Certo lo scenario economico e lavorativo attuale rischia di fare sembrare questa domanda retorica. Eppure, grandi economisti internazionali segnalano come la decrescita economica, così evidente nel mondo occidentale, possa in realtà aprire porte a progetti, percorsi lavorativi assolutamente inediti, magari scartati a priori in passato proprio perché considerati "a rischio". In poche parole: anche se i lavori una volta più sicuri non lo sono più, tanto vale provare a realizzare quello che veramente ha a che fare con la parte più profonda di noi.
Fai l'insegnante e volevi fare il musicista? Fai l'impiegato e volevi fare il meccanico? Le strade scelte quando si affronta il difficile mondo del lavoro sono spesso dettate da necessità contingenti. Altre volte è la sola testa che guida, secondo la convenienza del momento o le pressioni della famiglia. E così i sogni dei 18 anni spesso s'infrangono in 8 ore (o più) al giorno di lavoro in ambienti che magari ci stanno stretti.
Eppure c'è sempre tempo e modo per cambiare e forse proprio questo è il momento per buttarsi con un po' di coraggio, seguendo questa volta le emozioni. Se ascoltiamo quella vocina interna che ci ricorda quali sono le nostre "altre" capacità, gli interessi che abbiamo lasciato solo da parte ma che continuano a fremere nella pancia, non sarà impossibile esprimere quelle inclinazioni rimaste in silenzio e buttarsi con passione in un lavoro che non è più un peso ma è anche e soprattutto un piacere.
Non riesci a scoprire il tuo talento e a coltivare le tue potenzialità?
di: Personal Dreamer