Musica e studio: una play list che ci può aiutare a concentrarci meglio

"Smettila di ascoltare la musica mentre stai studiando!". Sono molti i genitori che, come un mantra, ripetono questa frase ai loro figli, che si ostinano a fare i compiti con le cuffiette nelle orecchie o con lo stereo a tutto volume. Si tratta di una preoccupazione più che legittima: per lo studio occorre certo una buona dose di concentrazione e di attenzione. Ma una recente ricerca sembra ribaltare questa radicata convenzione per la felicità dei più giovani, che adesso possono dire a mamma e papà: "Te l'avevo detto!".
Infatti, secondo un'indagine promossa da una delle maggiori piattaforme di musica in streaming, in collaborazione con l'esperta in psicologa clinica Emma Gray, le sette note possono facilitare lo studio e favorire l'apprendimento, migliorando così i risultati scolastici. In particolare, secondo quanto emerso dalla ricerca, ogni tipo di musica avrebbe un'influenza positiva su un determinato insieme di discipline.
Più nel dettaglio, sembra che brani con un ritmo compreso tra i 50 e gli 80 battiti al minuto siano l'ideale per le materie legate alle scienze, alle lingue e agli studi umanistici: questo sound, grazie al suo effetto calmante e rilassante, infatti, aiuta il pensiero logico e la memoria. Ne sono un esempio "We can't stop" di Miley Cyrus o "Mirrors" di Justin Timberlake, ma anche "I forget where we were" di Ben Howard e "All of me" di John Legend: questi pezzi riducono l'ansia e lo stress, migliorando anche l'umore. Per la matematica, invece, occorre puntare sulla classica. L'effetto è assicurato: gli studenti che ascoltano Beethoven e company ottengono, in media, un punteggio più alto nelle verifiche.
Infine, per la gioia degli adolescenti più "scalmanati", la musica pop e rock ha un'influenza positiva su chi studia arte e teatro. Questi generi, infatti, provocano in genere una grande eccitazione, che può tradursi in un aumento della creatività.
Si tratta di una splendida notizia per gli alunni di tutto il mondo, che potranno così formare la loro playlist musicale "ad hoc" e senza sensi di colpa. Sempre, però, stando attenti a non esagerare.
di: Personal Dreamer