Perfetti sconosciuti: qual è il vero elemento di rottura della coppia?
Tra parenti e amici, te lo avranno già consigliato in moltissimi. E hanno ragione: "Perfetti sconosciuti", diretto da Paolo Genovese, è uno dei film del 2016 davvero da non perdere: riesce infatti ad amalgamare al meglio toni comici e drammatici, facendoti così divertire e riflettere allo stesso tempo. La pellicola si svolge quasi interamente attorno al tavolo di una cucina, al quale siede un gruppo di amici di vecchia data. Ci sono Eva e Rocco, i padroni di casa da tempo in crisi, Cosimo e Bianca, due novelli sposi freschi di nozze, Lele e Carlotta, anche loro a far fronte a una relazione non più idilliaca, e Peppe, alla ricerca dell'amore e di un lavoro.
Riunitosi per la cena, il gruppo di amici comincia un gioco: mettere al centro del tavolo il proprio cellulare e rivelare ai presenti il contenuto delle comunicazioni ricevute, da quel momento in poi, nel corso della serata. Superati i tentennamenti iniziali tutti accettano e la cena diventa un'occasione per scoprire i segreti più inconfessabili dei commensali. E proprio qui comincia il divertimento anche da parte dello spettatore, che si stupirà per come tutti personaggi in scena abbiano una seconda o una terza vita, i cui dettagli sono celati all'interno del proprio smartphone. O meglio, per dirla con le parole di Gabriel Garcia Marquez, verrà confermata l'idea che "Tutti gli esseri umani hanno tre vite: una pubblica, una privata e una segreta".
E proprio il lento svelarsi di quell'esistenza nascosta, in cui le relazioni sono coltivate a colpi di messaggi e WhatsApp, tocca ciascuno di noi. A tutti infatti è capitato di sbirciare tra le conversazioni del partner e di scoprire qualche dettaglio che avrebbe preferito non sapere, magari qualche parola in più con l'ex fidanzato o qualche sms ambiguo con una vecchia amica. Una situazione che, vista con gli occhi della maturità e della consapevolezza, può essere risolta e chiarita con una battuta ironica o con una chiacchierata di riappacificazione.
Capita infatti con grande frequenza che quei piccoli indizi "tecnologici" si rivelino nella maggior parte dei casi dei "falsi allarmi", da riesaminare con attenzione e da inserire all'interno del giusto contesto prima di arrivare a conclusioni affrettate. Più che le opportunità - tentatrici - che la tecnologia offre in abbondanza, i veri elementi di rottura della coppia sembrerebbero l'incapacità di comunicare, la paura di confrontarsi sulle rispettive verità e la pesante necessità di nascondere le nostre fragilità.
di: Personal Dreamer