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Sapori dell'infanzia e sapori dell'età adulta

Sapori dell'infanzia e sapori dell'età adulta

A domanda secca ciascuno di noi ha la risposta immediata: dolce o salato?
Si estremizzano le scelte, alle quali si potrebbero aggiungere aspro, piccante, agrodolce, speziato...
C'è chi proprio al dessert finale di una cena non può rinunciare e passando davanti ad una pasticceria lancia languide occhiate di desiderio...

In realtà si tratta di scelte e di preferenze che possono avere una motivazione. Diversi studi clinici sottolineano come la predisposizione per il dolce, ad esempio, riporti all'infanzia, ad un senso di protezione e consolazione. Non è un caso che il cioccolatino serale, il biscotto fuori pasto vengano raccontati come una concessione, un regalo durante la giornata al quale non mancano successivi sensi di colpa, anche se si è magri come un chiodo; un po' come quando da piccoli si rubava il dolcetto proibito dallo scaffale della cucina.

Quando ci si sente particolarmente stanchi o tristi, nasce dentro quella voglia di qualcosa che sappia di dolce, morbido, avvolgente. Zucchero, miele, merendine particolarmente dolcificate. È un tratto un po' infantile, spesso solitario, ma abbastanza comune: perché non concedersi una "dolce coccola" ogni tanto? Il salato contraddistingue invece persone più dinamiche, più esuberanti che sembrano appartenere ad un mondo più adulto. La tendenza individuale, in questo caso, è più portata all'estroversione: il piatto salato si mangia in genere compagnia, si condivide con gli altri.

Ci sono alimenti esplicitamente "da grandi": sono pochi i bambini in grado di gustare un assaggio di gorgonzola o due semplici "spaghi aglio olio e peperoncino". Piccante, caffè, vino vengono in genere proposti ai ragazzini come accesso alla tavola degli adulti. La curiosità e la voglia di sperimentare nuovi sapori è una predisposizione infantile, proprio quella che porta a provare e quindi crescere. A ben guardare esiste quasi una separazione netta tra chi ama la cucina etnica e chi proprio la detesta. Assaggiare qualcosa di insolito per alcuni rimane impossibile, percepito come pericoloso per la salute e al di fuori delle proprie "leggi alimentari".

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di: Personal Dreamer

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