Sulla Strada: Kerouac e la letteratura di viaggio

Scritto in appena tre settimane a partire da una serie di bozze di resoconti di vagabondaggi lungo gli Stati Uniti, Sulla strada di Jack Kerouac è entrato nella classifica dei migliori romanzi del secolo scorso, vendendo tre milioni di copie e diventando un manifesto della Beat Generation, ma anche uno dei libri di viaggio più famosi di tutti i tempi.
L'opera, com'è noto, racconta le tappe, gli incontri e le riflessioni di Dean e Sal, alter ego letterari di Neal Cassady e dello stesso Kerouac, nel corso del loro tour fra States e Messico. In fuga dalle convenzioni borghesi, dalla necessità di avere una dimora stabile e un lavoro fisso, i due amici sperimentano l'ebbrezza della libertà, della musica jazz a tutto volume, dell'amore libero, dell'alcol e della droga.
Il viaggio dei due non è soltanto fisico: c'è spazio anche per l'introspezione, alla ricerca del senso di questo girovagare senza fine. I protagonisti sanno che oltre le coste c'è il mare e non più terra per proseguire le loro avventure. Possono solo continuare ad andare avanti e indietro, alla ricerca di esperienze sempre più estreme, ma ad un certo punto non potranno spaziare oltre: "Non si può andare avanti continuamente - dice Sal-Kerouac ad un certo punto -. Tutta questa frenesia e questo saltare qua e là. Dobbiamo arrivare in qualche punto, trovare qualcosa".
Che cosa può dire oggi un libro del genere a noi, che non viaggiamo più in autostop, ma con i voli low cost, sbarchiamo in aeroporti tutti uguali tra loro e abbiamo una casa e una famiglia che ci aspettano al ritorno? Può dirci molto, perché anche se il paesaggio intorno è cambiato, Kerouac descrive esperienze di vita universali: l'amicizia e l'amore, la ricerca di sé, la voglia di trasgressione, il desiderio di scoprire nuovi orizzonti ma anche la necessità, alla fine, di appartenere ad un luogo. Perché, citando il filosofo inglese George Edward Moore, "un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve, e torna a casa per trovarlo".
di: Personal Dreamer