The Danish Girl: la storia di Lili Elbe il primo transgender della storia

Soltanto nei primi giorni di programmazione "The Danish Girl" ha incassato un milione di euro, facendo intuire fin da subito la portata di questa pellicola. Forse hai già sentito parlare di questo film per un paio di motivi. Innanzitutto per il delicato tema che affronta, ossia la prima trasformazione nella storia di un uomo in donna. E poi non ti sarà sfuggito che all'interno del cast c'è uno tra gli attori più brillanti del momento, lo straordinario Eddie Redmayne, che ci aveva fatto sognare con il film "La teoria del tutto".
La vicenda al centro della pellicola diretta da Tom Hooper si svolge nella Copenhagen degli anni Venti e punta i riflettori su una coppia di artisti, Gerda ed Einar Wegener. Lui è un celebre paesaggista mentre lei, ritrattista, non riesce a far decollare il suo talento. Fin dalle prime scene questo film ti farà emozionare per l'intensità con la quale viene dipinto il rapporto tra i coniugi, una relazione costruita sulla passione comune per l'arte e su un profondo rispetto reciproco. Tutto cambia, per la coppia, nel momento in cui Gerda chiede al marito di posare in abiti femminili, indossando i vestiti di scena di una ballerina. Einar rimane affascinato dalla leggerezza delle calze che avvolgono le gambe e dalla delicatezza leggermente ruvida del tulle sulla sua pelle.
Sorpreso e turbato, il pittore segue la complicità divertita delle moglie e inizia ad indossare con sempre maggiore frequenza abiti da donna, trucco e parrucca. Piano piano l'artista danese comincia a non pensare più a se stesso come a Einar ma come Lili, Lili Elbe, come l'Elba, il fiume. Con il tempo, quindi, la coppia comincia a concepire quel rivestimento femminile non come un semplice gioco, ma come una vera e propria trasformazione dell'identità personale del pittore.
Vestire capi femminili diventa un'abitudine seguita anche fuori dalle mura domestiche, una tendenza resa quasi necessaria dal fatto che Einar comincia a non sentirsi più a suo agio con gli abiti maschili. La pellicola continua con un crescendo drammatico che segue la difficile affermazione della nuova identità. Sempre sostenuto dalla moglie, Lili si reca quindi da un chirurgo a cui ha affidato le chiavi della felicità, ossia donare un corpo all'interno del quale sentirsi bene, a proprio agio. Chiede quindi al medico di distruggere quell'uomo che era stato fino a quel momento e diventare una donna a 360 gradi.
Si tratta di una pellicola dalla straordinaria potenza empatica, che racconta un percorso lento e dolce orientato alla scoperta di sé. Il personaggio interpretato da Redmayne ci fa conoscere tutte le pieghe della sua anima, facendoci sbirciare nell'io più intimo del protagonista con affermazioni come: "Io penso con la mente di Lily, sogno i suoi sogni". A rendere speciale questa pellicola, inoltre, è il fatto che essa mette in campo un tema di grande attualità per la società contemporanea, ponendosi quasi come manifesto del movimento di transizione di genere. Da Conchita Wurst a Vladimir Luxuria, si parla sempre più spesso della difficile questione dell'"abitare" il proprio corpo, del sentirsi a proprio agio o meno col genere con il quale si nasce.
Per impersonare il personaggio principale, Redmayne ha incontrato molti trans, dei quali ha apprezzato l'apertura e la disponibilità e grazie ai quali ha capito che cosa scatta nella mente di una persona che non riesce più a stare bene con il proprio corpo. Ecco quindi che con questo film, il regista ha voluto sottolineare l'importanza dell'accoglienza, della tolleranza e dell'amore, le uniche cose che davvero contano per l'essere umano. E voi, che cosa ne pensate?
di: Personal Dreamer