identità

Oggi sembra che ci sia solo un modo per avere un'identità: apparire, anche per brevissimo tempo, su uno schermo televisivo. Andare in televisione ed essere guardati da milioni di persone equivale ad esistere. Ma si tratta di un'illusione; non è la tv che ci dà un'identità, ma sono le persone con cui stabiliamo relazioni importanti e gratificanti.

Le nostre vite sono piene di parole: verbi, aggettivi, sostantivi con cui gestiamo la nostra quotidianità: al lavoro, a casa, per strada, per ordinare la cena al ristorante, per raccontare un episodio divertente ad un amico. Spesso però sono solo "comunicazioni di servizio", che non vanno oltre la situazione che stiamo vivendo in quel momento.

Lo specchio rimanda la nostra immagine speculare, ma rappresenta anche gli occhi degli altri. Conformarci alle visioni che hanno di noi, rinunciare alla nostra identità, aderire ai vari modelli più o meno imposti, può darci più sicurezza, ma può anche farci perdere una parte della nostra individualità. Questi condizionamenti sono spesso inconsapevoli. Come liberarsene?

Soltanto nei primi giorni di programmazione "The Danish Girl" ha incassato un milione di euro, facendo intuire fin da subito la portata di questa pellicola. Forse hai già sentito parlare di questo film per un paio di motivi. Innanzitutto per il delicato tema che affronta, ossia la prima trasformazione nella storia di un uomo in donna. E poi non ti sarà sfuggito che all'interno del cast c'è uno tra gli attori più brillanti del momento, lo straordinario Eddie Redmayne.